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Federalberghi Isole Minori: “Nulla da invidiare alle isole greche”

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Ripartire dalle Isole Minori. È di attualità parlare di una ricostruzione del turismo sul modello greco, eppure non poche sono le differenze tra le isole italiane e quelle elleniche. Diversità che si articolano su più fronti, mettendo le une e le altre ora in una posizione di vantaggio, ora in una meno favorevole. “Parlando di isole minori abbiamo un ventaglio che non sfigura affatto rispetto alle isole greche – sottolinea Ermando Mennella, presidente di Federalberghi Isole Minori -. Ognuna, infatti, ha le sue caratteristiche, una sua vegetazione, un suo paesaggio. Basti pensare a Capri e Ischia, vicinissime, dove la prima è rocciosa e la seconda vulcanica”.

Le piccole isole italiane, inoltre, contano di norma oltre 7 milioni di presenze l’anno, di cui circa la metà è costituita da stranieri, e una capacità ricettiva di quasi 26mila camere distribuite su più di 890 alberghi di varie categorie.

“Se la campagna vaccinale dovesse andare spedita con anche la giusta attenzione ai luoghi turistici, riusciremmo a riprenderci”, prosegue Mennella.

Tasto dolente e punto di debolezza rispetto alla Grecia sono, invece, i collegamenti. Spesso, purtroppo, molte destinazioni risultano difficilmente raggiungibili per mancanza di traghetti frequenti o di voli diretti o a causa di prezzi elevati, dettagli che possono far optare per altre mete. “Non possiamo vivere di sola prossimità o di solo mercato italiano – conclude il presidente di Federalberghi Isole Minori -. Non bisogna farci trovare impreparati. Dobbiamo essere competitivi con altre località nel mondo e migliorare la connettività del Paese, comunicando in modo chiaro, semplice e intuitivo”.

(G. G.)