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Federalberghi Firenze: “I nostri nemici burocrazia e fondi esteri”

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Un carico burocratico sempre più pesante per gli hotel e ora anche lo spettro dei grandi fondi esteri “pronti a comprare asset preziosi del nostro tessuto ricettivo”.

A fotografare una situazione ancora in salita per gli imprenditori dell’ospitalità dei grandi centri d’arte è il presidente di Federalberghi Firenze: “In città – spiega Francesco Bechi – abbiamo tassi di occupazione che non superano il 20%, tariffe in caduta libera e, dall’altra parte, l’ultimo decreto sostegni che, invece di aiutarci, ci ha affossato con norme poco chiare e poco attuabili. Cercavamo un salvagente, e invece abbiamo avuto fumo negli occhi”.

Difficile a queste condizioni, secondo il presidente di Federalberghi Firenze, arrestare lo “shopping” degli acquirenti in arrivo dall’estero.

“In attesa della ripresa – aggiunge Bechi – dovremmo essere messi nelle condizioni di preservare le nostre attività, ma pare che questo non importi a nessuno”.

(A.D.A.)