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Le professioni Horeca trainano la ripresa dell’occupazione nel turismo

Reception campanello

Camerieri, cuochi di alberghi e di ristoranti. Queste le professioni che hanno caratterizzato la domanda del comparto turistico durante i primi sei mesi del 2022. Lo rivela la ricerca dell’Università Roma Tre, “La domanda di lavoro nel settore turismo”, presentata in occasione del trentennale dell’Ente bilaterale turismo del Lazio.

Al primo posto, tra le figure più ricercate dalle aziende, vi sono i camerieri di ristorante, con circa 264mila lavoratori coinvolti da almeno un’attivazione nel primo semestre del 2022: il 41% in più rispetto al 2021 e il 6% in più rispetto al 2019. Al secondo posto i cuochi di alberghi e ristoranti con quasi 140mila unità – una quota rimasta sostanzialmente invariata rispetto al pre-pandemia -, seguiti dai baristi, professione che ha coinvolto quasi 118 mila lavoratori, ancora il 3% in meno rispetto al 2019.

“I numeri  – ha affermato il ministro del Turismo, Daniela Santanchè – testimoniano la vivacità di un comparto che ha molto da offrire, soprattutto alle nuove generazioni. Certamente siamo ancora lontani dai livelli pre-pandemia e dobbiamo lavorare per migliorare ancora di più questi dati, rendendo ancora più appetibile il settore. Lavoreremo anche e soprattutto per rafforzare la formazione, che sarà strategica per il futuro”.

Giuseppe Roscioli, vicepresidente Federalberghi e presidente di Federalberghi Roma, ha evidenziato come, in questi anni, il sistema ricettivo abbia perso tante professionalità: “È accaduto principalmente, perché gli alberghi sono rimasti chiusi e le persone di sono ricollocate altrove. Ma anche perché il turismo è oggi meno attrattivo e, a parità di salario, si preferiscono altre soluzioni”.

(A.D.A.)