2401_TdI_B_SA Gaggia e Sigep_980x200

Concessioni demaniali: le preoccupazioni di Federalberghi

FNVTy_RWYAQiu-h

Federalberghi ha tenuto, alla Commissione 10a del Senato, un’Audizione sul disegno di legge per la concorrenza e il mercato, focalizzando l’attenzione sull’emendamento presentato dal Governo, che introduce gli articoli 2 bis e 2 ter, concernenti le concessioni demaniali marittime, fluviali e lacuali.

“Il tema è di grandissima importanza per il futuro del sistema di offerta turistica italiano ed è per noi fonte di grande preoccupazione – ha sottolineato il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, nel suo intervento -. Basti considerare che le località marittime e lacuali, in cui operano la gran parte delle concessioni di cui parliamo, ospitano quasi il 43% dei flussi turistici indirizzati agli esercizi ricettivi italiani. La concessione demaniale è parte integrante, essenziale e determinante dell’offerta erogata da molte imprese turistico ricettive italiane che utilizzano le aree demaniali nell’ambito di un modello di gestione integrata e unitaria del servizio. In tale modello, la struttura ricettiva mette a disposizione degli ospiti, in un unico pacchetto, i servizi ricettivi e la spiaggia attrezzata, spesso incrementando la qualità dei primi a fronte dell’uso meno intensivo della seconda. L’integrazione è tale che gli ospiti probabilmente non utilizzerebbero i servizi ricettivi se non fossero disponibili anche i servizi di spiaggia”.

Secondo un’analisi condotta dal Centro studi di Federalberghi su un campione di 250 strutture ricettive che utilizzano un’area in concessione demaniale, in oltre il 70% dei casi la concessione è intestata alla persona fisica o alla persona giuridica che gestisce la struttura ricettiva. Ma sono presenti anche altre fattispecie, ad esempio il gestore della struttura ricettiva anche socio della società che gestisce la spiaggia, oppure ha un rapporto di parentela con il concessionario.