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Turismo di prossimità, la scelta degli italiani per Natale-Capodanno

Turisti Torino

“Nonostante le difficoltà e i timori della quarta ondata gli italiani riescono comunque a darsi una destinazione, restando soprattutto nei confini nel proprio Paese e tenendo ben a mente le misure di sicurezza contro la diffusione del covid. Scelgono di partire ma raccorciando le distanze, privilegiando la montagna, optando per località il più possibile vicine alla propria città di residenza e puntando al relax”. È il quadro generale, sintetizzato dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, emerso dall’indagine previsionale sul movimento turistico degli italiani per le festività natalizie, realizzata dalla Acs Marketing Solutions, che ha previsto 10 milioni 454mila italiani che si muoveranno per le vacanze di Natale e 4 milioni 381mila quelli per Capodanno.

Secondo l’indagine, Il 94,6% resta in Italia, privilegiando la propria regione di residenza. La classifica delle destinazioni italiane preferite vede in testa la montagna (25,9% dei casi), seguita da città diverse da quella di residenza (25,4%), città d’arte (20,0%) e mare (14%). Per la scelta dell’alloggio, la priorità va alla casa di parenti o amici, mentre il 26,1% opta per il comfort dell’ospitalità alberghiera.

Per quanto riguarda i giorni di Capodanno, l’Italia è la meta preferita. Dai dati dell’indagine Federalberghi – Acs Marketing Solutions, resta in Italia il 97% degli italiani, di cui il 73,8% rimane all’interno della propria regione di residenza, mentre il 3 opta per l’estero. Coloro che restano in Italia si dirigono soprattutto verso città diverse dalla propria, località di montagna e d’arte. L’alloggio preferito è la casa di parenti/amici (per il 36,3% dei casi), seguita a ruota dagli alberghi con il 27,3%; in media, le notti fuori casa sono 3,6. La spesa media pro-capite (comprensiva di trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) ammonta a 477 euro, con un conseguente giro d’affari di circa 2,9 miliardi di euro; la spesa si orienta soprattutto verso i pasti (30,2%), seguita dalle spese per il pernottamento (18,4%), per il viaggio (18,2%) e per lo shopping (17,8%). Le attività principali consisteranno in passeggiate, escursioni e gite, partecipazione a eventi enogastronomici e attività sportive.

“È evidente che pesa sempre più la mancanza del turismo straniero – aggiunge Bocca -, il che continua a penalizzare enormemente soprattutto le nostre città d’arte che speriamo vengano aiutate dal movimento turistico interno. Resta il fatto che, per il settore, è drammatico veder perdere altri punti proprio in riferimento alla stagione solitamente tra le più performanti. Risulta sempre più evidente che, per risollevare il comparto, c’è necessità di sostegni poderosi che rendano sostenibile una vera ripresa”.