• Turismo d'Italia

    Turismo d'Italia è l'organo di stampa ufficiale di Federalberghi.

     

    La rivista, nata nel 1958, oltre a illustrare la posizione della federazione sugli argomenti di principale importanza per le imprese turistico ricettive, è ricca di articoli di design e di informazione tecnico professionale.

  • Federalberghi

    Federalberghi è la principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo in Italia.

     

    L'associazione rappresenta le istanze e gli interessi degli albergatori nei confronti delle istituzioni e delle organizzazioni politiche, economiche e sindacali.

     

    Aderiscono a Federalberghi più di 27.000 alberghi su un totale di circa 33.000, attraverso 126 Associazioni territoriali.

     

    È socio fondatore di Hotrec, la Confederazione europea degli hotel, dei ristoranti e dei bar ed aderisce a Confcommercio, ove ha dato vita a Confturismo.

     

    Il Presidente è Bernabò Bocca, il Direttore Generale è Alessandro Massimo Nucara.

  • La partnership con Intesa Sanpaolo

                                                            Mance e tecnologia: anche il “grazie” è digitale

    Le soluzioni di Intesa Sanpaolo per la gestione delle mance cashless: semplicità per gli esercenti e vantaggio per gli addetti

    In un mondo che cambia, vince chi si adatta. Lo sanno bene, senza scomodare Darwin, gli imprenditori italiani del turismo, da sempre impegnati a offrire servizi completi e all’avanguardia, senza perdere di vista le innovazioni in arrivo e i cambiamenti in atto nelle preferenze degli utenti. Un’attenzione al nuovo necessaria riguardo alle grandi trasformazioni quanto agli apparentemente minori mutamenti delle abitudini, come la crescente digitalizzazione dei sistemi di pagamento che portano sempre più clienti a lasciare anche la mancia in modalità cashless, innestando una serie di nuove necessità sia per i titolari delle attività sia per i lavoratori cui quegli encomi sono destinati.

    A guidare la nuova massiccia tendenza sono i turisti anglosassoni, che abbinano una consolidata abitudine alla mancia a un utilizzo quasi esclusivo della moneta elettronica, la cui importanza per il settore è palese sin dai principali numeri di arrivi e presenze. Secondo le rilevazioni di SRM (Centro Studi del Gruppo Intesa Sanpaolo) su dati Istat, nel solo 2024 in Italia i turisti provenienti da USA, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda sono stati 13,8 milioni, il 20,3% del totale dei turisti nel nostro Paese, per un totale di oltre 42 milioni presenze. Un trend in forte crescita sia rispetto al 2023 (+39,2% per gli arrivi e +36,1% per le presenze), sia rispetto al pre-pandemia (+15,6% per gli arrivi, +17,2% per le presenze). Turisti dal Commonwealth che sono verosimilmente in buona compagnia di una fitta schiera di viaggiatori con abitudini di pagamento egualmente digitalizzate, provenienti da ogni latitudine.

    Ecco allora che ci si è attivati, con Intesa Sanpaolo in testa quale prima banca del Paese, che ha fatto dell’attenzione al turismo uno dei suoi benchmark di successo, per far sì che le mance cashless possano essere incassate in maniera efficace e semplificata (più del 90% dei terminali POS ISP-Nexi in dotazione presso esercenti del settore turistico-alberghiero è abilitato alla funzionalità mance).

    Da un lato, il legislatore ha introdotto nuove normative inerenti alla fiscalità delle mance, che per i lavoratori sono un elemento prezioso del reddito netto.
    E, dall’altro, l’ecosistema bancario ha attivato soluzioni tecnologiche che permettono agli esercenti di gestire in maniera immediata e semplice questa tipologia di pagamenti, valorizzando l’apporto dei propri collaboratori.

    Grazie a istituti di credito come Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Nexi, sono stati messi a disposizione strumenti digitali che permettono ai clienti di lasciare la mancia anche non in contanti, rendendo semplice e immediato ricevere e gestire l’operazione da parte degli esercenti, grazie a terminali POS evoluti (es. SmartPOS) e abilitati a incassare l’importo destinato come mancia, anche con la possibilità d’inviare la transazione direttamente dal registratore di cassa al POS, senza ulteriori operazioni manuali.

    “Come prima banca del Paese siamo fortemente impegnati nel sostegno alle imprese del turismo – spiega Anna Roscio, Responsabile Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo – grazie al costante dialogo con gli imprenditori e con le associazioni di categoria del settore, sia attivando misure volte a dare slancio agli investimenti strategici, sia mettendo a disposizione quelle soluzioni innovative che sono sempre più centrali per essere al passo con le abitudini dei consumatori e le opportunità del mercato internazionale.
    Il nostro modello, inoltre, prevede uno specifico Desk Turismo dedicato alla consulenza specialistica, per sostenere e agevolare al meglio una nuova proposta di ospitalità sempre più attrattiva, più efficiente per i bilanci delle imprese e rispondente alle rinnovate richieste degli utenti”.

  • norme, tributi e incentivi

                                                                                Milleproroghe 2025

    Le principali proroghe applicabili al settore turismo, che il Governo e il Parlamento hanno approvato accogliendo le istanze di Federalberghi

    Il Decreto legge “milleproroghe” contiene diverse misure di grande importanza per le imprese turistico-ricettive e termali, che riepiloghiamo in questo articolo.

     prevenzione incendi

    Le attività ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del Decreto 9 aprile 1994, in possesso dei requisiti previsti dal Decreto 16 marzo 2012, potranno completare l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi entro il 31 dicembre 2026.

    è bene sottolineare che la misura non ha carattere generalizzato, ma riguarda unicamente le strutture che hanno già implementato un insieme di misure a tutela dei propri ospiti e che sono all’opera per realizzare ulteriori migliorie.

    Infatti, è previsto che entro il 31 dicembre 2025 debba essere presentata al Comando dei Vigili del Fuoco una SCIA parziale, attestante il rispetto di almeno otto delle seguenti prescrizioni, come disciplinate dalle specifiche regole tecniche: resistenza al fuoco delle strutture; reazione al fuoco dei materiali; compartimentazioni; corridoi; scale; ascensori e montacarichi; impianti idrici antincendio; vie di uscita a uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; locali adibiti a depositi; è stato inoltre prorogato al 31 dicembre 2025 l’analogo termine relativo ai rifugi alpini.

     agevolazioni per le imprese turistiche

    Si proroga fino al 31 ottobre 2025 il termine per la conclusione degli interventi agevolati che beneficiano del credito d’imposta e contributo a fondo perduto per le imprese turistiche (cosiddetti IFIT).

    Si tratta di agevolazioni per interventi d’incremento dell’efficienza energetica delle strutture; imprese turistiche, con riferimento alle spese sostenute, incluse quelle di progettazione, per interventi d’incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica, di eliminazione delle barriere architettoniche, di interventi edilizi funzionali agli interventi precedenti, di realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali, nonché interventi di digitalizzazione.

     semplificazioni per impianti fotovoltaici in strutture turistiche o termali

    è stato rinviato di un anno, dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025, il termine entro il quale i progetti di nuovi impianti fotovoltaici, realizzati con moduli collocati a terra o su coperture piane o falde, di potenza fino a 1 MW ubicati in aree nella disponibilità di strutture turistiche o termali, possono essere realizzati previa Dichiarazione d’Inizio Lavoro asseverata.

    contratti a termine

    Viene prorogato fino al 31 dicembre 2025 il termine entro il quale i datori di lavoro del settore privato possono stipulare contratti a tempo determinato di durata superiore a 12 mesi, in ogni caso non superiore a 24 mesi e in assenza di specifiche previsioni contenute nei contratti collettivi, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti.

     rottamazione quater

    Limitatamente ai debiti compresi nelle dichiarazioni precedentemente effettuate, per l’adesione alla rottamazione quater, i debitori che al 31 dicembre 2024 sono decaduti dal beneficio possono essere reintegrati rendendo una richiesta di riammissione entro il 30 aprile 2025.

    Il pagamento delle somme, sulle quali sono dovuti gli interessi al tasso del 2% annuo dal 1 novembre 2023, potrà essere effettuato in unica soluzione, entro il 31 luglio 2025, oppure nel numero massimo di 10 rate consecutive, di pari ammontare, con scadenza, le prime due, il 31 luglio e il 30 novembre 2025.

     dorsale appenninica

    I residui dei bilanci 2023 e 2024 delle Regioni della dorsale appenninica potranno essere impiegati per sostenere le imprese turistico-ricettive, termali e della ristorazione che, a causa della scarsità di neve, hanno subito perdite di almeno il 30% nel periodo dal 1 novembre 2022 al 15 gennaio 2023.

     assemblee online

    Sino al 31 dicembre 2025 sarà possibile svolgere a distanza le assemblee degli organi di società ed enti, anche quando la modalità non è prevista dallo statuto.

    A.G.

  • numeri del turismo

    È stato pubblicato sul sito di Federalberghi l’aggiornamento trimestrale del Barometro del Turismo, la sintesi dei principali indicatori del settore curata da Federalberghi in collaborazione con Incipit consulting e con il patrocinio dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo.

     

    Nel primo trimestre 2025 la percentuale di occupazione delle camere è stata dell’1,5% superiore allo stesso periodo dell’anno precedente.

     

    Nei primi due mesi del 2025 le presenze sono state sostanzialmente sui livelli dell’anno scorso (-0,2%). Tale risultato è la combinazione di due andamenti opposti: la crescita dei pernottamenti dei turisti stranieri (+2,3%) e la diminuzione dei nostri connazionali (-2,7%).

  • organizzazione

    L'Assemblea del Comitato Nazionale Giovani Albergatori che si è svolta a Merano il 17 maggio 2025, ha eletto Fabio Raimondo nuovo Presidente per il prossimo quinquennio.

    Raimondo, 34 anni, albergatore a Savona, prende il posto di Dinno De Risi, che ha ricoperto l'incarico di presidente del CNGA per due mandati. Raimondo è anche rappresentante regionale dei giovani albergatori della Liguria nonché docente e membro del Comitato tecnico-scientifico dell'ITS Turismo della Liguria.

  • risorse umane

    Pensare alla pensione è una di quelle cose che spesso vengono rimandate.

    Ma la realtà è che il momento migliore per iniziare a costruire una sicurezza economica per il domani è adesso

    di Massimo Fiaschi

     I dati parlano chiaro: la pensione pubblica continua a ridursi. Secondo la Ragioneria Generale dello Stato, il tasso di sostituzione netto – ossia la percentuale dell’ultima retribuzione che sarà coperta dalla pensione – sta diminuendo costantemente, per effetto dell’entrata a regime del “sistema contributivo”. Questo significa che chi andrà in pensione nei prossimi anni riceverà un assegno molto più basso rispetto a chi è uscito dal mondo del lavoro anni fa.

    Negli anni ’90, per affrontare questa problematica, è stata introdotta la previdenza integrativa, una pensione privata da affiancare a quella pubblica. Altre realtà, come il Fondo Mario Negri per i dirigenti del terziario, sono nate molto prima. Eppure, meno del 40% della forza lavoro vi aderisce, e tra gli under 35 solo il 27%. Numeri troppo bassi.

    Ma perché è così importante iniziare il prima possibile? La risposta è semplice: con il sistema interamente contributivo l’importo della pensione dipenderà dai contributi versati durante l’intero arco dell’attività lavorativa e non da quello che accade nei dieci anni precedenti il pensionamento.

    Assume, quindi, maggiore importanza quanto si versa e per quanto tempo. E la precarietà e gli stipendi bassi generano conseguenze negative dirette sulla futura pensione. In questi casi, mettere da parte risorse in autonomia diventa essenziale. Pianificare con anticipo permette di evitare errori che potrebbero pesare a lungo termine. Proprio quando le risorse sono scarse, fare errori costa di più.

    Anche chi ha stipendi più alti non deve abbassare la guardia. Se si è iscritti all’INPS dopo il 1995, bisogna considerare che la pensione pubblica è soggetta a un tetto massimo (120.607 euro lordi nel 2025). Questo significa che chi guadagna oltre quella soglia non versa ulteriori contributi e, di conseguenza, non si assicura una pensione proporzionata al proprio reddito.

    Se si desidera mantenere lo stesso tenore di vita una volta usciti dal mondo del lavoro, la previdenza complementare non è più un’opzione, ma una necessità.

    Un altro elemento da considerare è l’effetto della capitalizzazione. Anche versamenti minimi in un fondo pensione, se effettuati costantemente fin dall’inizio della carriera, possono fare una differenza enorme. Grazie agli interessi composti, il capitale cresce in modo esponenziale nel tempo.

    E l’eredità? Molti pensano che il patrimonio familiare possa rappresentare una garanzia per il futuro, inoltre le generazioni attuali sono meno numerose rispetto a quelle precedenti, quindi, il patrimonio accumulato dai genitori e dai nonni verrà suddiviso tra meno eredi. Ma affidarsi unicamente a questo non è una strategia vincente. Il costo della vita, le tasse e gli imprevisti possono ridurre rapidamente le risorse ricevute. Costruire un piano previdenziale individuale significa mettere al sicuro il proprio futuro senza dipendere da variabili incerte.

    Cosa fare subito? Informarsi è il primo passo. Se si è dirigenti d’albergo, con contratto firmato da Federalberghi e Manageritalia, oppure quadri o dipendenti del settore Turismo, è fondamentale valutare le opportunità offerte dai CCNL di categoria. Per esempio, ancora non tutti sono consapevoli dell’importanza di destinare il trattamento di fine rapporto alla previdenza complementare di categoria. 

    Per quanto riguarda i non dirigenti, invece, non tutti sanno che con l’adesione a un fondo contrattuale sorge l’obbligo per il datore di lavoro di versare una parte di contribuzione a suo carico, che in caso contrario si perderebbe.

    Aspettare è un errore. Pensarci oggi significa costruire un futuro più sicuro e sereno domani.

    *Segretario generale di Manageritalia

  • interviste

                                                     Agrigento capitale della cultura, croce e delizia

                                      Tra polemiche, critiche e grandi aspettative, la città siciliana, che diede i natali

                                        al Nobel per la letteratura Luigi Pirandello, si batte per vincere la sua sfida

                                                                 di Capitale Italiana della Cultura 2025

                                                                           di Barbara Bonura

    Selezionata dal ministero della Cultura tra una rosa di dieci finaliste, Agrigento è risultata vincitrice quale Capitale Italiana della Cultura 2025. Ispirazione dell’evento saranno i quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco. Tuttavia, la città si appresta ad affrontare la sua grande sfida tra non poche difficoltà. Ce ne parla il presidente di Federalberghi Agrigento, Francesco Picarella.

     Presidente, come vive la sua città il grande evento che la vede protagonista in questo 2025?

    Agrigento sta vivendo con grande entusiasmo e orgoglio questo straordinario riconoscimento come Capitale Italiana della Cultura 2025. È un’opportunità irripetibile per mostrare al mondo la bellezza del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico. La città è animata da un fermento nuovo: c’è un grande impegno da parte delle istituzioni, degli operatori turistici e dell’intera comunità per garantire un’accoglienza all’altezza delle aspettative.

     Ultimamente Agrigento è stata al centro di una serie di critiche e polemiche in merito all’organizzazione e all’incompiutezza di alcune opere. Ma la situazione è davvero così critica nella città?

    È vero che ci sono state delle difficoltà, come accade per ogni grande evento, ma parlare di crisi sarebbe ingiusto e riduttivo. L’intera comunità sta lavorando senza sosta per superare gli ostacoli e consegnare ai nostri turisti una città accogliente. Sicuramente alcuni ritardi ci sono stati, ma l’importante è la visione d’insieme.

     Anche in merito alla situazione alberghiera sono state dette cose negative... Qual è la verità riguardo il vostro comparto?

    Il settore alberghiero agrigentino sta facendo la sua parte con grande serietà e professionalità. Abbiamo registrato un sostanzioso incremento delle prenotazioni e molte strutture si sono adeguate agli standard richiesti da un evento di questa portata. Certo, ci sono ancora delle sfide in corso, come la necessità di migliorare i collegamenti e ampliare l’offerta di posti letto, ma il comparto turistico ha risposto con investimenti e miglioramenti significativi.

     Il presidente della Repubblica Mattarella è venuto in visita ad Agrigento per partecipare alla cerimonia d’inaugurazione del vostro importante appuntamento. Come ha reagito la città?

    La visita del Presidente Mattarella è stata un momento di grande emozione e prestigio per Agrigento. La città ha risposto con entusiasmo, accogliendolo con calore e partecipazione. È stato un segnale forte dell’importanza che il nostro evento riveste a livello nazionale. Il suo discorso ha sottolineato il valore della cultura come ponte tra i popoli, e questo è un messaggio fondamentale per una città come la nostra, cuore del Mediterraneo.

    Quali sono le previsioni e le aspettative in termini di presenze di visitatori?

    Le stime parlano di un aumento significativo del flusso turistico rispetto agli anni precedenti. Ci aspettiamo oltre un milione di visitatori nel corso del 2025, con un picco nei mesi primaverili ed estivi. Il nostro obiettivo è far sì che chi arriva ad Agrigento non solo scopra la sua storia, ma si innamori della città e voglia tornarci anche dopo la fine delle celebrazioni.

     Il grande nemico di “Girgenti” è rappresentato dal problema della siccità. Come si sta operando per arginare le difficoltà in questo senso?

    La siccità è una sfida seria, che incide anche sul settore turistico e alberghiero. Collaboriamo quotidianamente con le istituzioni locali su più fronti, potenziando la rete idrica, promuovendo l’uso sostenibile delle risorse e incentivando investimenti in tecnologie per il risparmio idrico. Anche le strutture ricettive stanno facendo la loro parte, adottando misure di gestione responsabile dell’acqua.

    La città patisce anche una eccessiva presenza di attività abusive. Ci sono state iniziative in proposito?

    Il fenomeno degli affitti turistici abusivi è un problema serio che penalizza gli operatori in regola e abbassa la qualità complessiva dell’offerta turistica. Le autorità stanno intensificando i controlli, e Federalberghi sta collaborando attivamente per sensibilizzare gli ospiti sulla necessità di scegliere strutture regolari. La legalità e la trasparenza sono elementi essenziali per garantire un’accoglienza sicura e di qualità.

    Con questo evento, la vostra città si trova a essere il polo nello scambio culturale tra i diversi popoli del Mediterraneo. Siete pronti a vincere la scommessa sulla riuscita di Agrigento Capitale Italiana della Cultura?

    Siamo pronti e determinati a dimostrare che Agrigento merita questo titolo. Il nostro passato parla d’incontri tra culture e, oggi più che mai, vogliamo riaffermare questo ruolo. La cultura è un ponte tra i popoli, e noi siamo pronti a sfruttare questa occasione per far crescere la nostra città, rafforzare il turismo e costruire un futuro all’insegna dell’accoglienza e della bellezza.                      

  • Imprese del turismo

    Sul numero 8/2025 della newsletter di Federalberghi si parla delle vacanze degli italiani durante i Ponti di Primavera, di anticipazione indebita delle quote TFR, di percorsi formativi in materia di salute e sicurezza, della 75° assemblea di Federalberghi e di tanto altro ancora.

  • Turismo d'Italia

    Turismo d'Italia è l'organo di stampa ufficiale di Federalberghi.

     

    La rivista, nata nel 1958, oltre a illustrare la posizione della federazione sugli argomenti di principale importanza per le imprese turistico ricettive, è ricca di articoli di design e di informazione tecnico professionale.

  • Federalberghi

    Federalberghi è la principale organizzazione imprenditoriale del settore turistico-ricettivo in Italia.

     

    L'associazione rappresenta le istanze e gli interessi degli albergatori nei confronti delle istituzioni e delle organizzazioni politiche, economiche e sindacali.

     

    Aderiscono a Federalberghi più di 27.000 alberghi su un totale di circa 33.000, attraverso 126 Associazioni territoriali.

     

    È socio fondatore di Hotrec, la Confederazione europea degli hotel, dei ristoranti e dei bar ed aderisce a Confcommercio, ove ha dato vita a Confturismo.

     

    Il Presidente è Bernabò Bocca, il Direttore Generale è Alessandro Massimo Nucara.

                                                        Mance e tecnologia: anche il “grazie” è digitale

Le soluzioni di Intesa Sanpaolo per la gestione delle mance cashless: semplicità per gli esercenti e vantaggio per gli addetti

In un mondo che cambia, vince chi si adatta. Lo sanno bene, senza scomodare Darwin, gli imprenditori italiani del turismo, da sempre impegnati a offrire servizi completi e all’avanguardia, senza perdere di vista le innovazioni in arrivo e i cambiamenti in atto nelle preferenze degli utenti. Un’attenzione al nuovo necessaria riguardo alle grandi trasformazioni quanto agli apparentemente minori mutamenti delle abitudini, come la crescente digitalizzazione dei sistemi di pagamento che portano sempre più clienti a lasciare anche la mancia in modalità cashless, innestando una serie di nuove necessità sia per i titolari delle attività sia per i lavoratori cui quegli encomi sono destinati.

A guidare la nuova massiccia tendenza sono i turisti anglosassoni, che abbinano una consolidata abitudine alla mancia a un utilizzo quasi esclusivo della moneta elettronica, la cui importanza per il settore è palese sin dai principali numeri di arrivi e presenze. Secondo le rilevazioni di SRM (Centro Studi del Gruppo Intesa Sanpaolo) su dati Istat, nel solo 2024 in Italia i turisti provenienti da USA, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda sono stati 13,8 milioni, il 20,3% del totale dei turisti nel nostro Paese, per un totale di oltre 42 milioni presenze. Un trend in forte crescita sia rispetto al 2023 (+39,2% per gli arrivi e +36,1% per le presenze), sia rispetto al pre-pandemia (+15,6% per gli arrivi, +17,2% per le presenze). Turisti dal Commonwealth che sono verosimilmente in buona compagnia di una fitta schiera di viaggiatori con abitudini di pagamento egualmente digitalizzate, provenienti da ogni latitudine.

Ecco allora che ci si è attivati, con Intesa Sanpaolo in testa quale prima banca del Paese, che ha fatto dell’attenzione al turismo uno dei suoi benchmark di successo, per far sì che le mance cashless possano essere incassate in maniera efficace e semplificata (più del 90% dei terminali POS ISP-Nexi in dotazione presso esercenti del settore turistico-alberghiero è abilitato alla funzionalità mance).

Da un lato, il legislatore ha introdotto nuove normative inerenti alla fiscalità delle mance, che per i lavoratori sono un elemento prezioso del reddito netto.
E, dall’altro, l’ecosistema bancario ha attivato soluzioni tecnologiche che permettono agli esercenti di gestire in maniera immediata e semplice questa tipologia di pagamenti, valorizzando l’apporto dei propri collaboratori.

Grazie a istituti di credito come Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Nexi, sono stati messi a disposizione strumenti digitali che permettono ai clienti di lasciare la mancia anche non in contanti, rendendo semplice e immediato ricevere e gestire l’operazione da parte degli esercenti, grazie a terminali POS evoluti (es. SmartPOS) e abilitati a incassare l’importo destinato come mancia, anche con la possibilità d’inviare la transazione direttamente dal registratore di cassa al POS, senza ulteriori operazioni manuali.

“Come prima banca del Paese siamo fortemente impegnati nel sostegno alle imprese del turismo – spiega Anna Roscio, Responsabile Sales & Marketing Imprese di Intesa Sanpaolo – grazie al costante dialogo con gli imprenditori e con le associazioni di categoria del settore, sia attivando misure volte a dare slancio agli investimenti strategici, sia mettendo a disposizione quelle soluzioni innovative che sono sempre più centrali per essere al passo con le abitudini dei consumatori e le opportunità del mercato internazionale.
Il nostro modello, inoltre, prevede uno specifico Desk Turismo dedicato alla consulenza specialistica, per sostenere e agevolare al meglio una nuova proposta di ospitalità sempre più attrattiva, più efficiente per i bilanci delle imprese e rispondente alle rinnovate richieste degli utenti”.

Durante la 75esima assemblea di Federalberghi a Merano, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito l’importanza del turismo come motore dell’economia italiana, evidenziando la decisione di ripristinare il ministero del Turismo dotandolo di risorse.

Meloni, come riportato da Adnkronos, ha enfatizzato il ruolo del ministro Daniela Santanché nel promuovere riforme attese, che hanno contribuito a una strategia a lungo termine per il settore.

Meloni ha annunciato che l’Italia ha superato la Francia nel turismo, posizionandosi al secondo posto dopo la Spagna, grazie all’impegno degli imprenditori e dei lavoratori del settore. Santanché, collegata in video, ha ringraziato la premier e sottolineato i progressi nelle riforme, come quella delle mance e degli affitti brevi. Ha promesso di affrontare le sfide future, inclusa l’integrazione dell’intelligenza artificiale nel turismo.

Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha avvertito sui rischi dell’intelligenza artificiale, sostenendo la necessità di una governance attenta per evitare che i grandi attori di mercato condizionino le scelte dei clienti. Bocca ha poi proposto riforme audaci per potenziare il settore, come la riduzione della tassa sugli immobili e incentivi per la riqualificazione delle strutture ricettive.

Ha inoltre richiesto la rimozione di vincoli burocratici per consentire una maggiore flessibilità nel servizio e ha lanciato un appello contro l’abusivismo che danneggia l’immagine del turismo. L’assemblea ha visto la firma di un accordo tra Federalberghi e Intesa Sanpaolo per supportare il rinnovamento del settore.

                                                                            Il turismo delle radici

Ogni anno, dagli 8 ai 10 milioni di stranieri di origine italiana fanno un viaggio nel nostro Paese, con una spesa complessiva di circa 8 miliardi di euro

Gli italiani residenti all’estero sono 6 milioni. Il dato sale a 80 milioni se si considerano anche i discendenti e a 260 milioni se includiamo tutti coloro che hanno, a vario titolo, un lontano legame di parentela o in qualche modo si sentono vicini al nostro Paese.

Molti di loro ogni anno vengono in Italia alla ricerca della loro storia familiare, alla riscoperta dei luoghi di nascita dei nonni di cui portano il cognome o dai quali hanno imparato qualche parola, spesso in dialetto. Le motivazioni del viaggio sono di vario genere, dalle visite ai parenti all’interesse generale per l’Italia, per il nostro cibo o la cultura.

È il viaggio a ritroso dei pronipoti dei nostri emigranti italiani, che furono protagonisti di un esodo massiccio verso le Americhe, l’Australia e altri Paesi europei, soprattutto da fine Ottocento ai primi decenni del Novecento.

Questo particolare tipo di viaggiatore ha un’età media compresa tra i 40 e i 60 anni, si muove in coppia o in famiglia, il suo soggiorno in Italia ha una durata media di 12-15 giorni, con un budget fra i 3mila e i 5mila euro comprensivo di volo, soggiorno, pasti, trasporti e attività. Privilegia soggiorni in piccoli hotel, B&B o case vacanza nei borghi di origine. Vuole esperienze autentiche: dalla visita ai luoghi dove tutto è iniziato all’enogastronomia tipica, e spesso si affida a percorsi organizzati per ricostruire il passato della propria famiglia.

Si stima che questo segmento costituisca il 15% sulla spesa complessiva degli stranieri in Italia, realizzando un’interessante opportunità per l’economia del turismo.

Proprio per questo, il 2024 è stato decretato dal ministero degli Esteri “Anno delle radici italiane”, con progetto immesso nel Pnrr, a cui è stato destinato un importo complessivo di 20 milioni di euro e presentato, tra gli altri, all’ITB Berlino dell’anno scorso nello stand ENIT.

Tutte le regioni italiane hanno vissuto, chi più e chi meno, il fenomeno dell’emigrazione e per questo c’è stata una risposta in massa al decreto ministeriale. Sono 840 gli enti locali italiani che hanno aderito all’iniziativa e in tutto il Paese, da nord a sud.

Solo in Molise, ad esempio, sono stati 76 i comuni ammessi al finanziamento, una partecipazione del 59%, la più alta in Italia.

Anche la Basilicata si è mossa con convegni e proposte sui luoghi meno noti.

La Calabria, una delle terre di origine degli emigranti, è molto visitata dai turisti alla riscoperta delle proprie radici insieme alla Sicilia, che è anche il territorio con il maggior numero di iscritti all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE).

E poi la Puglia, la Campania, il Lazio. Quasi ogni famiglia italiana ha uno “zio d’America”, a dimostrazione che l’emigrazione non è stata solo un fenomeno del sud Italia. Due esempi per tutti: Lombardia e Toscana.

La Lombardia, tra le regioni del nord Italia, è al terzo posto dopo Veneto e Friuli-Venezia Giulia, con oltre 87mila emigrati nel solo 1913, considerato a ragione un anno record.

Il dato è stato ricordato in un convegno organizzato da Confcommercio Bergamo, durante il quale si è parlato di valorizzazione del patrimonio culturale e umano.

Quello delle radici è un turismo della memoria, quindi anche psicologico oltre che emozionale. È la riscoperta dei piccoli luoghi, del dialetto, dei cibi dell’infanzia. Ma non è solo legato al tempo che fu, essendo attuale e profondamente proteso verso il futuro.

Lo ha spiegato bene Alberto Corti, responsabile di Confturismo, che ha definito il turismo delle radici “una leva strategica da sfruttare: dalle interviste effettuate a componenti italiani nel mondo, emerge come sia forte il desiderio di tornare nel nostro Paese, stabilire un legame e mantenere relazioni. Il turismo delle radici è un tema di tutti, che attraversa diversi aspetti, dalla cultura al cibo alla musica, tutte cose che rappresentano un legame forte con l’Italia”.

Un concetto ribadito anche a Firenze, in un convegno animato dalla presenza di tutte le componenti della filiera, pubbliche e private: comuni, musei, rappresentanti delle attività ricettive e della ristorazione, tour operator e altri professionisti del turismo.

Eugenio Giani, presidente della Regione, ha osservato come non si pensi spesso alla Toscana come terra di emigrazione.
E se è pur vero che altre regioni hanno numeri certamente maggiori, “non sono comunque pochi i toscani emigrati all’estero nell’Ottocento, come nel secolo successivo una volta finita la Seconda guerra mondiale. E qualcuno anche più di recente, visto che nel 2023 erano 214mila i toscani nel mondo, quasi il 6% della popolazione residente. E i figli, nipoti e bisnipoti di quei migranti, con la Toscana nel cuore, potrebbero oggi tornare a visitare la nostra regione diffusa dei loro avi, i suoi borghi pittoreschi, le dolci colline, le isole e le montagne. Una scommessa e un’opportunità – ha continuato Giani – un viaggio del cuore a ritroso. Dalla Scozia e dalla Francia, ad esempio, dove figurinai, camerieri, braccianti e operai sono emigrati dalla Lunigiana; da California, Argentina e Brasile dove tanti sono i lucchesi; dall’Australia, che fu scelta da numerosi elbani. Li aspettiamo”.

Giovanni Maria De Vita, responsabile del progetto per la Direzione generale Italiani all’Estero del MAECI, nel convegno di Firenze ha ricordato che “il turismo delle radici è una risposta all’overtourism: chi viene è interessato a vivere un’esperienza diversa. Viene per visitare i nostri piccoli borghi ma anche per vivere le tradizioni e le abitudini di quei luoghi di cui tanto ha sentito parlare attraverso i ricordi delle generazioni che lo hanno preceduto. Sono oltre 4.500 le richieste di viaggio per ricerche genealogiche e oltre 1 milione di accessi a italea.com. Più di 60 gli eventi di sensibilizzazione organizzati dalle Italea regionali e 19 missioni all’estero, con una partecipazione stimata di oltre 1,5 milioni di persone”.

“A differenza del turista tradizionale, il turista delle radici non è attratto dalle mete più note, ma dalle località legate alla sua storia familiare. Questo significa, anche per la Toscana, che puntare su questa tipologia di turista equivale a valorizzare borghi, tradizioni e territori meno battuti, creando un ponte tra il passato e il futuro, tra chi è partito e chi ora ritorna. Dobbiamo intercettare questi viaggiatori – evidenzia il presidente di Federalberghi Toscana, Daniele Barbetti – con un’offerta sempre più su misura, in grado di trasformare il ritorno a casa in un’esperienza indimenticabile. Convegni come questo servono proprio a mettere in rete tutti i soggetti che compongono la filiera del turismo delle radici, dagli enti pubblici ai musei, archivi, strutture ricettive e tutti i professionisti e le imprese del turismo potenzialmente interessati”. G.F.        

Una rete di professionisti in grado di soddisfare le più svariate esigenze

 L'esempio virtuoso di Marilleva 

I temi legati alla produzione e alla gestione dell’energia, sono sempre più attuali e al centro del dibattito pubblico, sia dal punto di vista ambientale sia economico. La crescente attenzione generale verso un percorso di decarbonizzazione globale, ha reso non più rinviabili le azioni volte a ridurre le emissioni, attraverso la produzione e il consumo di energia da fonte rinnovabile.

Allo stesso tempo, è fondamentale tener conto delle difficoltà generali emergenti dall’attuale scenario prezzi. In questo contesto, quindi, l’efficienza energetica e il risparmio energetico assumono un ruolo fondamentale per raggiungere il più possibile gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea. In tal senso, l’efficientamento energetico degli edifici può rappresentare una delle strade da percorrere, considerando che, in Italia, oltre il 65% del parco edilizio residenziale ha quasi mezzo secolo di storia.

In questa direzione troviamo un esempio virtuoso a Marilleva, frazione del Comune di Mezzana, in provincia di Trento, dove si è scelto di investire nella riqualificazione e nell’efficientamento energetico delle strutture ricettive costruite tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso.

I lavori di ristrutturazione hanno interessato otto condomini a quota 900 metri e a quota 1.400 metri, con circa 750 appartamenti e 150 camere d’albergo: un investimento totale che si aggirava intorno ai 50 milioni di euro per il rilancio della località sciistica della Val di Sole. Inoltre, l’intervento ha riguardato un’altra quindicina di condomini (1.200 unità abitative e 200 camere d’albergo) per un valore di altri 80 milioni.

Si tratta della più grande opera in Italia di recupero, miglioramento e sistemazione degli edifici sviluppata da Plenitude, società controllata da Eni e presente sul mercato con un modello di business distintivo che integra la produzione da fonti rinnovabili, la vendita di energia e di soluzioni energetiche e un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici. Plenitude fornisce energia a oltre 10 milioni di clienti europei nel mercato retail, con l’obiettivo di superare gli 11 milioni entro il 2028 e di raggiungere i 15 milioni entro il 2030. Nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili, l’azienda punta a  raggiungere 10 Gigawatt di capacità rinnovabile installata entro il  2028 e 15 Gigawatt entro il 2030.

Plenitude è una Società Benefit, che integra, all’interno del proprio Statuto, l’obiettivo di avere un impatto positivo sulle persone, sulle comunità e sull’ambiente e si inquadra nel più ampio impegno di Eni volto a creare valore attraverso la transizione energetica. All’interno di questo progetto di riqualificazione firmato Plenitude, il record nel record spetta al residence Albarè, a Marilleva 1.400, per un investimento di circa 30 milioni di euro. Una imponente ristrutturazione che ha cercato soluzioni per non snaturare l’aspetto caratteristico dei pilastri a palafitta e della struttura di cemento, vetro e acciaio che caratterizzano Marilleva e la contraddistinguono nel panorama architettonico del Novecento.

Si è voluto ridare così ulteriore slancio a una località turistica che rimane tuttora un importantissimo motore del turismo invernale, capace di attrarre in Val di Sole numerosi turisti e sciatori da tutta Europa.

Il contesto è stato reso ancora più attrattivo anche grazie all’amministrazione comunale, che ha sviluppato infrastrutture per migliorare l’offerta e l’esperienza turistica con la realizzazione dell’illuminazione di 2 chilometri della passeggiata nel bosco e la creazione di una piazzola per l’eliporto.

Marilleva può essere un esempio virtuoso di riqualificazione e di efficientamento energetico di strutture ricettive per il lavoro che è stato fatto per recuperare un patrimonio immobiliare pensato oltre cinquant’anni fa con le stazioni sciistiche integrate. Erano il fiore all’occhiello dell’edilizia turistica, cresciuta grazie alla spinta del movimento urbanistico francese dei plans neige: stazioni di nuova generazione, tecnologiche, integrate alle piste da sci per lo svago degli abitanti delle grandi città. Spazi lontani dai paesi che avevano l’obiettivo di inserirsi nel contesto montano, da un punto di vista architettonico, offrendo ai turisti un servizio completo: pista da sci e impianti di risalita sotto casa, negozi e centri commerciali con discoteche e ristoranti in loco, all’interno del complesso. Dalla Francia il modello scavallò le Alpi, con tanti nuovi villaggi che ebbero una certa fortuna in Italia ma che, a partire dal nuovo Millennio, in alcuni casi hanno visto rallentare il loro sviluppo.

Qui entra in gioco la volontà concreta di riqualificare un patrimonio importante da molti punti di vista. Per questo, proprio il complesso trentino della Val di Sole è diventato il più grande cantiere montano d’Italia, grazie a Plenitude (all’epoca dell’inizio dei lavori Eni gas e luce), Gvg Engineering e Harley & Dikkinson Consulting diventati a loro volta protagonisti delle più importanti riqualificazioni energetiche operate dalla Società in Italia. Il residence Albarè è composto da due condomini per un totale di 474 appartamenti di 42 metri quadri di superficie media, che costituiscono un unico complesso (insieme a un hotel da 120 camere, cinema, negozi, piscina, ristoranti, bar, campi da tennis, palestra).

“CappottoMio” è il nome del progetto che ha dato vita agli interventi, terminati a fine 2022: una soluzione per la riqualificazione energetica degli edifici presente nell’offerta di Plenitude, che per lo sviluppo dei propri servizi si avvale di una rete di professionisti in grado di soddisfare le più svariate esigenze, sia dal punto di vista energetico sia da quello finanziario.

Turismo archeoenogastronomico nel futuro prossimo nel territorio flegreo. Con questa chiave di lettura a Bacoli gli imprenditori Alessandro Laringe e Francesca Cozzolino hanno presentato le speciali degustazioni in grotta "the cave food experience" di Punta Castello.
   

All'incontro, come anticipato da Ansa,  hanno partecipato il direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei Fabio Pagano e il presidente di Federalberghi Campi Flegrei Roberto Laringe.

"Qui si costruiva il modello di una dolce vita antica, in un luogo che al mondo non esiste. Qui si può degustare un vino flegreo - eccellenza agroalimentare di allora e contemporanea - dentro appunto il sito dove si animava la dolce vita romana. Siamo all'interno di un Parco archeologico che sicuramente si visita, ma che soprattutto si vive perché ci si dorme dentro, si beve e si mangia. Per questi motivi la vera scommessa è la permanenza.
    Il mordi e fuggi interessa poco, per i Campi Flegrei tre giorni sono pochi, se un turista vuole fare escursioni in barca nel Parco sommerso, immersioni, conoscere Cuma, Pozzuoli, il Rione Terra, il Castello. Questo vuol dire proprio viverci dentro, incontrare le persone, fare un'esperienza di vita dentro un Parco archeologico e questo non succede quasi in nessuna parte del mondo. L'importante è garantire esperienze perché l'esperienza diventa memoria, si racconta al di là dei Social, anche con il passaparola", l’osservazione di Pagano.
A Bacoli, nel balneum imperatoris di Punta Castello, quindi,  si cena sul mare a lume di candela. In quello che anticamente era un bagno termale dell'epoca romana, si organizzano particolari cene nelle gallerie romane "the cave food experience", ideate da Alessandro Laringe, che ha restaurato il sito legato al culto di Apollo e Diana. Le date in programma sono il 22 e il 29 maggio alle 21.
    Una guida racconterà la storia di questi luoghi e dei prodotti del territorio. “Immersi in queste antiche grotte - spiega Alessandro Laringe - qui si può vivere una vera esperienza 'archeoenogastronomica', cenando in un ambiente intriso di storia e di fascino, a picco sul mare, con vista mozzafiato.
    Situato lungo il litorale tra Tritoli e Punta dell'Epitaffio, Punta Castello costituiva anticamente il primo impianto termale che i bagnanti incontravano lungo la costa”.

I piatti del menù a base di pesce e di prodotti flegrei, come cicerchia, erbe, pomodoro cannellino, con abbinamento dei vini, sono a cura degli chef Cristian Ascenzi e Pasquale Schiano e variano per ogni cena del mese. Ascenzi, 38 anni, vanta esperienze nelle cucine di tutta Europa, sopratutto in Francia, Grecia e Belgio, di qui il suo approccio alla cucina creativa, che fonde le tecniche acquisite in giro per il mondo.

Per gli ospiti delle grotte antiche: aperitivo di benvenuto con pasticceria salata. Amouse bouche: sashimi di branzino con timo limone, zucchine arrosto e caviale alla menta. Antipasto: cannolo di merluzzo con cuor di provola, crosta di patate, carciofo in doppia consistenza e pan fritto alle olive. Primo: linguine con scampo reale cotto al carbone, dressing di peperoncino di fiume e polvere di limone.
 Secondo: pescatrice in crosta con crema di patata viola al rosmarino, datterino giallo e clorofilla al prezzemolo. Dessert: tartelletta con mousse al cocco pan di spagna, variegato ai lamponi e mousse di cioccolato bianco.

“I siti archeologici attirano turisti da tutto il mondo. Esperienze come quelle delle cene in grotta antiche sono davvero uniche. Ora c'è un turismo in grande crescita, grazie anche al lavoro dell'aeroporto di Capodichino. Se da un lato assistiamo a un notevole calo del turismo italiano, contrastato dall'estero, per noi il turismo straniero continua a crescere”, il commento di Roberto Laringe”. 

                                                                            Milleproroghe 2025

Le principali proroghe applicabili al settore turismo, che il Governo e il Parlamento hanno approvato accogliendo le istanze di Federalberghi

Il Decreto legge “milleproroghe” contiene diverse misure di grande importanza per le imprese turistico-ricettive e termali, che riepiloghiamo in questo articolo.

 prevenzione incendi

Le attività ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto, esistenti alla data di entrata in vigore del Decreto 9 aprile 1994, in possesso dei requisiti previsti dal Decreto 16 marzo 2012, potranno completare l’adeguamento alle disposizioni di prevenzione incendi entro il 31 dicembre 2026.

è bene sottolineare che la misura non ha carattere generalizzato, ma riguarda unicamente le strutture che hanno già implementato un insieme di misure a tutela dei propri ospiti e che sono all’opera per realizzare ulteriori migliorie.

Infatti, è previsto che entro il 31 dicembre 2025 debba essere presentata al Comando dei Vigili del Fuoco una SCIA parziale, attestante il rispetto di almeno otto delle seguenti prescrizioni, come disciplinate dalle specifiche regole tecniche: resistenza al fuoco delle strutture; reazione al fuoco dei materiali; compartimentazioni; corridoi; scale; ascensori e montacarichi; impianti idrici antincendio; vie di uscita a uso promiscuo, con esclusione dei punti ove è prevista la reazione al fuoco dei materiali; locali adibiti a depositi; è stato inoltre prorogato al 31 dicembre 2025 l’analogo termine relativo ai rifugi alpini.

 agevolazioni per le imprese turistiche

Si proroga fino al 31 ottobre 2025 il termine per la conclusione degli interventi agevolati che beneficiano del credito d’imposta e contributo a fondo perduto per le imprese turistiche (cosiddetti IFIT).

Si tratta di agevolazioni per interventi d’incremento dell’efficienza energetica delle strutture; imprese turistiche, con riferimento alle spese sostenute, incluse quelle di progettazione, per interventi d’incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica, di eliminazione delle barriere architettoniche, di interventi edilizi funzionali agli interventi precedenti, di realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali, nonché interventi di digitalizzazione.

 semplificazioni per impianti fotovoltaici in strutture turistiche o termali

è stato rinviato di un anno, dal 31 dicembre 2024 al 31 dicembre 2025, il termine entro il quale i progetti di nuovi impianti fotovoltaici, realizzati con moduli collocati a terra o su coperture piane o falde, di potenza fino a 1 MW ubicati in aree nella disponibilità di strutture turistiche o termali, possono essere realizzati previa Dichiarazione d’Inizio Lavoro asseverata.

contratti a termine

Viene prorogato fino al 31 dicembre 2025 il termine entro il quale i datori di lavoro del settore privato possono stipulare contratti a tempo determinato di durata superiore a 12 mesi, in ogni caso non superiore a 24 mesi e in assenza di specifiche previsioni contenute nei contratti collettivi, per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti.

 rottamazione quater

Limitatamente ai debiti compresi nelle dichiarazioni precedentemente effettuate, per l’adesione alla rottamazione quater, i debitori che al 31 dicembre 2024 sono decaduti dal beneficio possono essere reintegrati rendendo una richiesta di riammissione entro il 30 aprile 2025.

Il pagamento delle somme, sulle quali sono dovuti gli interessi al tasso del 2% annuo dal 1 novembre 2023, potrà essere effettuato in unica soluzione, entro il 31 luglio 2025, oppure nel numero massimo di 10 rate consecutive, di pari ammontare, con scadenza, le prime due, il 31 luglio e il 30 novembre 2025.

 dorsale appenninica

I residui dei bilanci 2023 e 2024 delle Regioni della dorsale appenninica potranno essere impiegati per sostenere le imprese turistico-ricettive, termali e della ristorazione che, a causa della scarsità di neve, hanno subito perdite di almeno il 30% nel periodo dal 1 novembre 2022 al 15 gennaio 2023.

 assemblee online

Sino al 31 dicembre 2025 sarà possibile svolgere a distanza le assemblee degli organi di società ed enti, anche quando la modalità non è prevista dallo statuto.

A.G.

È stato pubblicato sul sito di Federalberghi l’aggiornamento trimestrale del Barometro del Turismo, la sintesi dei principali indicatori del settore curata da Federalberghi in collaborazione con Incipit consulting e con il patrocinio dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo.

 

Nel primo trimestre 2025 la percentuale di occupazione delle camere è stata dell’1,5% superiore allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

Nei primi due mesi del 2025 le presenze sono state sostanzialmente sui livelli dell’anno scorso (-0,2%). Tale risultato è la combinazione di due andamenti opposti: la crescita dei pernottamenti dei turisti stranieri (+2,3%) e la diminuzione dei nostri connazionali (-2,7%).

L'Assemblea del Comitato Nazionale Giovani Albergatori che si è svolta a Merano il 17 maggio 2025, ha eletto Fabio Raimondo nuovo Presidente per il prossimo quinquennio.

Raimondo, 34 anni, albergatore a Savona, prende il posto di Dinno De Risi, che ha ricoperto l'incarico di presidente del CNGA per due mandati. Raimondo è anche rappresentante regionale dei giovani albergatori della Liguria nonché docente e membro del Comitato tecnico-scientifico dell'ITS Turismo della Liguria.

Pensare alla pensione è una di quelle cose che spesso vengono rimandate.

Ma la realtà è che il momento migliore per iniziare a costruire una sicurezza economica per il domani è adesso

di Massimo Fiaschi

 I dati parlano chiaro: la pensione pubblica continua a ridursi. Secondo la Ragioneria Generale dello Stato, il tasso di sostituzione netto – ossia la percentuale dell’ultima retribuzione che sarà coperta dalla pensione – sta diminuendo costantemente, per effetto dell’entrata a regime del “sistema contributivo”. Questo significa che chi andrà in pensione nei prossimi anni riceverà un assegno molto più basso rispetto a chi è uscito dal mondo del lavoro anni fa.

Negli anni ’90, per affrontare questa problematica, è stata introdotta la previdenza integrativa, una pensione privata da affiancare a quella pubblica. Altre realtà, come il Fondo Mario Negri per i dirigenti del terziario, sono nate molto prima. Eppure, meno del 40% della forza lavoro vi aderisce, e tra gli under 35 solo il 27%. Numeri troppo bassi.

Ma perché è così importante iniziare il prima possibile? La risposta è semplice: con il sistema interamente contributivo l’importo della pensione dipenderà dai contributi versati durante l’intero arco dell’attività lavorativa e non da quello che accade nei dieci anni precedenti il pensionamento.

Assume, quindi, maggiore importanza quanto si versa e per quanto tempo. E la precarietà e gli stipendi bassi generano conseguenze negative dirette sulla futura pensione. In questi casi, mettere da parte risorse in autonomia diventa essenziale. Pianificare con anticipo permette di evitare errori che potrebbero pesare a lungo termine. Proprio quando le risorse sono scarse, fare errori costa di più.

Anche chi ha stipendi più alti non deve abbassare la guardia. Se si è iscritti all’INPS dopo il 1995, bisogna considerare che la pensione pubblica è soggetta a un tetto massimo (120.607 euro lordi nel 2025). Questo significa che chi guadagna oltre quella soglia non versa ulteriori contributi e, di conseguenza, non si assicura una pensione proporzionata al proprio reddito.

Se si desidera mantenere lo stesso tenore di vita una volta usciti dal mondo del lavoro, la previdenza complementare non è più un’opzione, ma una necessità.

Un altro elemento da considerare è l’effetto della capitalizzazione. Anche versamenti minimi in un fondo pensione, se effettuati costantemente fin dall’inizio della carriera, possono fare una differenza enorme. Grazie agli interessi composti, il capitale cresce in modo esponenziale nel tempo.

E l’eredità? Molti pensano che il patrimonio familiare possa rappresentare una garanzia per il futuro, inoltre le generazioni attuali sono meno numerose rispetto a quelle precedenti, quindi, il patrimonio accumulato dai genitori e dai nonni verrà suddiviso tra meno eredi. Ma affidarsi unicamente a questo non è una strategia vincente. Il costo della vita, le tasse e gli imprevisti possono ridurre rapidamente le risorse ricevute. Costruire un piano previdenziale individuale significa mettere al sicuro il proprio futuro senza dipendere da variabili incerte.

Cosa fare subito? Informarsi è il primo passo. Se si è dirigenti d’albergo, con contratto firmato da Federalberghi e Manageritalia, oppure quadri o dipendenti del settore Turismo, è fondamentale valutare le opportunità offerte dai CCNL di categoria. Per esempio, ancora non tutti sono consapevoli dell’importanza di destinare il trattamento di fine rapporto alla previdenza complementare di categoria. 

Per quanto riguarda i non dirigenti, invece, non tutti sanno che con l’adesione a un fondo contrattuale sorge l’obbligo per il datore di lavoro di versare una parte di contribuzione a suo carico, che in caso contrario si perderebbe.

Aspettare è un errore. Pensarci oggi significa costruire un futuro più sicuro e sereno domani.

*Segretario generale di Manageritalia

                                                 Agrigento capitale della cultura, croce e delizia

                                  Tra polemiche, critiche e grandi aspettative, la città siciliana, che diede i natali

                                    al Nobel per la letteratura Luigi Pirandello, si batte per vincere la sua sfida

                                                             di Capitale Italiana della Cultura 2025

                                                                       di Barbara Bonura

Selezionata dal ministero della Cultura tra una rosa di dieci finaliste, Agrigento è risultata vincitrice quale Capitale Italiana della Cultura 2025. Ispirazione dell’evento saranno i quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco. Tuttavia, la città si appresta ad affrontare la sua grande sfida tra non poche difficoltà. Ce ne parla il presidente di Federalberghi Agrigento, Francesco Picarella.

 Presidente, come vive la sua città il grande evento che la vede protagonista in questo 2025?

Agrigento sta vivendo con grande entusiasmo e orgoglio questo straordinario riconoscimento come Capitale Italiana della Cultura 2025. È un’opportunità irripetibile per mostrare al mondo la bellezza del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico. La città è animata da un fermento nuovo: c’è un grande impegno da parte delle istituzioni, degli operatori turistici e dell’intera comunità per garantire un’accoglienza all’altezza delle aspettative.

 Ultimamente Agrigento è stata al centro di una serie di critiche e polemiche in merito all’organizzazione e all’incompiutezza di alcune opere. Ma la situazione è davvero così critica nella città?

È vero che ci sono state delle difficoltà, come accade per ogni grande evento, ma parlare di crisi sarebbe ingiusto e riduttivo. L’intera comunità sta lavorando senza sosta per superare gli ostacoli e consegnare ai nostri turisti una città accogliente. Sicuramente alcuni ritardi ci sono stati, ma l’importante è la visione d’insieme.

 Anche in merito alla situazione alberghiera sono state dette cose negative... Qual è la verità riguardo il vostro comparto?

Il settore alberghiero agrigentino sta facendo la sua parte con grande serietà e professionalità. Abbiamo registrato un sostanzioso incremento delle prenotazioni e molte strutture si sono adeguate agli standard richiesti da un evento di questa portata. Certo, ci sono ancora delle sfide in corso, come la necessità di migliorare i collegamenti e ampliare l’offerta di posti letto, ma il comparto turistico ha risposto con investimenti e miglioramenti significativi.

 Il presidente della Repubblica Mattarella è venuto in visita ad Agrigento per partecipare alla cerimonia d’inaugurazione del vostro importante appuntamento. Come ha reagito la città?

La visita del Presidente Mattarella è stata un momento di grande emozione e prestigio per Agrigento. La città ha risposto con entusiasmo, accogliendolo con calore e partecipazione. È stato un segnale forte dell’importanza che il nostro evento riveste a livello nazionale. Il suo discorso ha sottolineato il valore della cultura come ponte tra i popoli, e questo è un messaggio fondamentale per una città come la nostra, cuore del Mediterraneo.

Quali sono le previsioni e le aspettative in termini di presenze di visitatori?

Le stime parlano di un aumento significativo del flusso turistico rispetto agli anni precedenti. Ci aspettiamo oltre un milione di visitatori nel corso del 2025, con un picco nei mesi primaverili ed estivi. Il nostro obiettivo è far sì che chi arriva ad Agrigento non solo scopra la sua storia, ma si innamori della città e voglia tornarci anche dopo la fine delle celebrazioni.

 Il grande nemico di “Girgenti” è rappresentato dal problema della siccità. Come si sta operando per arginare le difficoltà in questo senso?

La siccità è una sfida seria, che incide anche sul settore turistico e alberghiero. Collaboriamo quotidianamente con le istituzioni locali su più fronti, potenziando la rete idrica, promuovendo l’uso sostenibile delle risorse e incentivando investimenti in tecnologie per il risparmio idrico. Anche le strutture ricettive stanno facendo la loro parte, adottando misure di gestione responsabile dell’acqua.

La città patisce anche una eccessiva presenza di attività abusive. Ci sono state iniziative in proposito?

Il fenomeno degli affitti turistici abusivi è un problema serio che penalizza gli operatori in regola e abbassa la qualità complessiva dell’offerta turistica. Le autorità stanno intensificando i controlli, e Federalberghi sta collaborando attivamente per sensibilizzare gli ospiti sulla necessità di scegliere strutture regolari. La legalità e la trasparenza sono elementi essenziali per garantire un’accoglienza sicura e di qualità.

Con questo evento, la vostra città si trova a essere il polo nello scambio culturale tra i diversi popoli del Mediterraneo. Siete pronti a vincere la scommessa sulla riuscita di Agrigento Capitale Italiana della Cultura?

Siamo pronti e determinati a dimostrare che Agrigento merita questo titolo. Il nostro passato parla d’incontri tra culture e, oggi più che mai, vogliamo riaffermare questo ruolo. La cultura è un ponte tra i popoli, e noi siamo pronti a sfruttare questa occasione per far crescere la nostra città, rafforzare il turismo e costruire un futuro all’insegna dell’accoglienza e della bellezza.                      

Sul numero 8/2025 della newsletter di Federalberghi si parla delle vacanze degli italiani durante i Ponti di Primavera, di anticipazione indebita delle quote TFR, di percorsi formativi in materia di salute e sicurezza, della 75° assemblea di Federalberghi e di tanto altro ancora.

Datatur, realizzato da Federalberghi e dall’Ente Bilaterale Nazionale del settore Turismo con il supporto tecnico scientifico di Incipit consulting, illustra le dinamiche dell’economia turistica, con particolare attenzione a quelle del comparto alberghiero, descrivendone, in modo semplice e sintetico, i principali indicatori.

Nell'edizione di maggio, sono stati aggiornati i capitoli concernenti lo scenario economico, il turismo internazionale e la bilancia turistica, struttura ed economia delle imprese, fabbisogni professionali e formativi, istruzione e formazione, i trasporti.

Turismo d'Italia è l'organo di stampa ufficiale di Federalberghi.

 

La rivista, nata nel 1958, oltre a illustrare la posizione della federazione sugli argomenti di principale importanza per le imprese turistico ricettive, è ricca di articoli di design e di informazione tecnico professionale.