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Agenzie viaggi incoming: le richieste del Veneto per salvare il settore

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L’assessore al Turismo della Regione Veneto si appella al ministro del Turismo per accendere i riflettori sulla situazione, al limite del collasso, vissuta dalle agenzie di viaggi venete, in particolare quelle che si occupano di incoming. Queste ultime rappresentano circa il 15% del totale e producono un volume d’affari di circa 400 milioni di euro: il 90% di questi ricadono direttamente sulle strutture ricettive, sui trasporti, sulle guide e accompagnatrici, sulla ristorazione, sulle aziende di prodotti enogastronomici/agroalimentari e sui fornitori dell’outdoor.

“Il 2022 rappresenta il terzo anno consecutivo senza che il telefono squilli in agenzia – scrive Federico Caner nella lettera a Massimo Garavaglia -. In Veneto il volume di affari continua a essere in crisi. Oltre al clima di incertezza, anche il sistema bancario ha di fatto alzato ‘cartellino rosso’ bloccando i fidi che garantivano la liquidità necessaria per la gestione dei flussi finanziari. Una mancanza di cassa che limita gli investimenti e la possibilità di partecipare a bandi”.

Tra gli appelli dell’assessore regionale del Veneto, la cassa integrazione fino a giugno per i dipendenti e accesso al credito utilizzando la garanzia dello Stato, per almeno i prossimi due anni, contributi a fondo perduto basati sulla differenza tra fatturato 2019 e 2021, e un intervento ulla normativa in deroga per i prossimi due anni sul Fondo di Garanzia.

“Non dimentichiamo – aggiunge Caner – che il nostro Paese è desiderato in tutto il mondo, e i flussi turistici che sono stati creati negli anni si devono in gran parte proprio al mondo dell’intermediazione. Il 68% dei flussi è generato da agenzie di viaggio e t.o. che operano in Italia creando valore aggiunto nelle proposte turistiche. Credo sia giunto il momento di pensare in maniera concreta a questa categoria che rischia di scomparire, se non si interviene con immediatezza”.