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Patrimoni Unesco: Italia a quota 54 con Ivrea città industriale del ‘900

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L’Italia tocca quota 54 Patrimoni Unesco. La new entry della collezione italiana, la più vasta di tutto il mondo, è Ivrea ‘Città Industriale del XX Secolo’.

Il riconoscimento premia la concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti, “nata e sviluppata dal Movimento Comunità e pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo”, come ha dichiarato il ministro dei Beni e delle Attività culturali, Alberto Bonisoli.

La decisione è avvenuta durante i lavori del 42esimo Comitato del Patrimonio Mondiale, in Bahrein.

Ivrea rappresenta un esempio distintivo della sperimentazione di idee sociali e architettoniche sui processi industriali. Fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, è il risultato di un progetto industriale e socio-culturale. La forma della città e gli edifici urbani sono stati progettati da noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo. La città è composta da edifici per produzione, amministrazione, servizi sociali e usi residenziali, che riflettono le idee del Movimento Comunità.

“La città industriale di Ivrea rappresenta quindi un significativo esempio delle teorie dello sviluppo urbano e dell’architettura del XX secolo – evidenzia la nota del Mibact – in risposta alle trasformazioni industriali e sociali, inclusa la transizione dalle industrie meccaniche a quelle digitali”.

La candidatura era stata presentata all’Unesco, a gennaio 2017, dal Comune di Ivrea e dalla Fondazione Adriano Olivetti, insieme alla Fondazione Guelpa, la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino e il Comune di Banchette, e coordinata dal segretariato generale Ufficio Unesco del Mibact.