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Byhours, il pay-per-use per i microsoggiorni

Byhours

Byhours entra nel settore alberghiero con la formula pay-per-use per i microsoggiorni.

Allontanandosi dal tradizionale modello ‘costo a notte’, la piattaforma di prenotazione online e app mobile si pone come facilitatore per gli albergatori alla ricerca di strategie per competere con le altre piattaforme affittacamere che hanno colpito il settore negli ultimi anni. 

“Ogni anno, in media, il 31% delle stanze d’hotel resta inoccupato, ma avere stanze libere comporta un costo fisso per le strutture – afferma Guillermo Gaspart, cofondatore di Byhours -. Calcolando i servizi di pulizia e altre uscite fisse, ogni camera libera costa in media 31 euro al giorno ai tre stelle, 46 ai quattro e 62 euro agli hotel lusso. Per contenere i costi di struttura, i gestori possono appoggiarsi a questo canale di vendita, complementare e parallelo alle prenotazioni tradizionali, unendo la regolare attività giornaliera alla possibilità di occupare stanze vuote e sfruttando il potenziale della propria offerta alberghiera”.

Byhours stima che l’utilizzo della formula pay-per-use e del cosiddetto microstay avrebbe un impatto sul settore alberghiero italiano, consentendo un potenziale aumento dei ricavi sino a 11,7 milioni di euro al giorno.